Psichiatria

I social network alimentano la solitudine

Cosa dice la ricerca riguardo agli effetti dei social network sulle nostre relazioni e capacità sociali.

I social network alimentano la solitudine

Social network e solitudine sono in relazione? Forse sì.

L’uso dei social network, soprattutto quando si traduce in iperconnessione, può determinare effetti psicologici a tutte le età. I giovani sono i più esposti, nella maggior parte dei casi, agli effetti negativi delle troppe ore al giorno passate davanti ad uno schermo.

L’eccessivo tempo trascorso a passare in rassegna gli aggiornamenti di Facebook o di Instagram rischia di intaccare la salute mentale della persona, e può essere un fattore che contribuisce ad amplificare il senso di solitudine, alimentando l’isolamento sociale e intaccando le relazioni interpersonali nel mondo reale.

Social network e solitudine, c’è un legame?

Stabilire in termini assoluti un legame tra social network e solitudine non è così semplice e rischia di essere, inoltre, fuorviante.

Uno studio condotto dall’Università della Pennsylvania ha rilevato un legame tra la quantità di tempo trascorso sui social media e l’aumento di depressione e solitudine. Questo studio ha coinvolto 143 studenti universitari e ha misurato vari risultati, tra cui:

  • paura di essere esclusi, o Fear of Missing Out, FOMO
  • ansia
  • depressione
  • solitudine. Da intendersi non come momento scelto e voluto per riflettere e trovare nuove forze e nuove energie, ma come qualcosa di patito e non voluto.

Lo stesso studio ha rilevato come la limitazione a 30 minuti giornalieri di social network contribuisce ad un minor rischio di cadere in una condizione di ansia, o di manifestare sintomi depressivi.

Ma una relazione diretta tra uso dei social network e solitudine non è semplice da intercettare. Risulta infatti difficile stabilire in maniera univoca i rapporti di causa-effetto. Alcuni ricercatori, della Australian Relationship Queensland, suggeriscono che la solitudine potrebbe spingere le persone a utilizzare i social network, mentre altri – al contrario – ipotizzano che l’uso dei social network potrebbe essere a sua volta causa di solitudine.

Per di più, l’uso dei social network può avere effetti diversi a seconda del contesto individuale e sociale. Ad esempio, uno studio condotto nel 2021 in Romania ha rilevato che la solitudine può avere un impatto negativo sull’autostima, che può essere influenzata dall’uso dei social network.

In che modo i social network hanno cambiato la nostra vita?

È innegabile che i social abbiano consentito un abbattimento dei confini spazio-temporali: grazie a piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok è diventato possibile recuperare amicizie perdute da tempo o lontane, ricontattare vecchi compagni di scuola, ma anche conoscere persone nuove senza dover uscire di casa.

I social ci aiutano a rimanere costantemente in contatto con i nostri amici, a organizzare un evento, a condividere momenti della nostra vita e a essere sempre aggiornati sulla vita altrui. Ci sostengono nel portare avanti cause umanitarie o a diffondere una petizione, promuovere eventi sociali o la propria attività lavorativa, scambiare opinioni politiche, discutere di cronaca, sentirci parte di una comunità.

Per i più timidi, i social facilitano la rivelazione di aspetti intimi di sé e consentono di mostrarsi all’altro senza il timore, talvolta presente nelle interazioni faccia a faccia, di dire la cosa sbagliata, di non essere sufficientemente attraenti o di risultare goffi e impacciati. Questa possibilità facilita gli approcci, le nuove conoscenze e offre occasioni che la vita reale non sempre è in grado di fornire.

Cosa possono causare i social network?

Le nuove tecnologie, oggi, soprattutto se utilizzate in modo eccessivo e problematico, possono essere, o meglio agire, come una interferenza nella vita quotidiana.

L’eccessivo utilizzo dei social network può determinare un impatto significativo sulla salute mentale, contribuendo all’insorgenza di condizioni patologiche. La dipendenza da internet o la dipendenza da scrolling infinito sono forme di dipendenze ormai non così rare, con individui che sentono un costante bisogno di controllare e partecipare alle piattaforme a discapito di altre attività quotidiane. Si pensi al phubbing, recente fenomeno per il quale una persona trascura il proprio interlocutore, durante una conversazione, per concentrarsi sullo schermo del proprio smartphone/device elettronico.

L’ansia sociale può sorgere dal confronto costante con vite apparentemente perfette su questi canali, generando sentimenti di inadeguatezza e bassa autostima. Parallelamente, l’eccessiva preferenza per l’interazione online può determinare un isolamento sociale nel mondo reale, a discapito delle relazioni sociali e personali offline.

Il cyberbullismo è poi un rischio concreto associato alla presenza online, con gravi conseguenze sulla salute mentale delle vittime. L’esposizione a contenuti traumatici o negativi, si tenga in considerazione, può contribuire allo sviluppo di disturbi da stress post-traumatico online.

Il sonno può essere disturbato dall’uso notturno dei social network, mentre l’immagine del proprio corpo può essere influenzata negativamente dall’esposizione costante a standard irrealistici di bellezza.

Social network e solitudine, cosa ne pensano gli psicologi?

Una ricerca pubblicata nel 2011, trova le possibili risposte a queste domande in due teorie predominanti in letteratura sull’uso dei social nei giovani: la teoria del Disimpegno e la teoria della Stimolazione.

La teoria del Disimpegno si fa portavoce delle conseguenze negative che i mezzi di comunicazione online hanno sul benessere psicologico: da un lato, sottraggono tempo che potrebbe essere dedicato ad amicizie “reali”, dall’altro, stimolano la tendenza dei ragazzi a intrattenere relazioni con sconosciuti, di breve durata e non emotivamente significative.

La teoria della Stimolazione, al contrario, sostiene che la comunicazione online permetta di arricchire il contesto relazionale e rappresenti un’opportunità di crescita e adattamento sociale. Tale teoria è sostenuta da ricerche che mostrano come i social e le applicazioni di instant messaging come Messenger o WhatsApp favoriscano la qualità delle relazioni interpersonali dei giovani. Inoltre, ulteriori ricerche hanno messo in evidenza come il mondo online possa, talvolta, configurarsi come trampolino di lancio per il mondo offline e rappresentare uno strumento che consente di consolidare le relazioni amicali già esistenti.

Nel 2006 Amichai-Hamburger e McKenna scrivevano “Internet ha un enorme potenziale per creare contatti sociali effettivi. Le sue caratteristiche uniche costituiscono un’ottima base: permette, per esempio, di creare un ambiente sicuro, diminuire l’ansia, ridurre le distanze geografiche, contenere notevolmente i costi e favorire il contatto intimo e la cooperazione”.

Gli effetti dei social in base alla personalità

In generale, sembrerebbe che gli effetti dell’uso dei social dipendano da diversi fattori, fra cui le caratteristiche di personalità.

Per esempio, sembrerebbe che le persone estroverse utilizzino i social network per migliorare ulteriormente la loro rete sociale, mentre gli introversi li utilizzino per compensare le loro difficoltà relazionali trovando supporto e compagnia.