Dipendenze patologiche: report sui fattori di rischio durante la pandemia da Coronavirus

Potrebbe esserci un aumento delle dipendenze patologiche dovuto alla pandemia?

Dipendenze patologiche: report sui fattori di rischio durante la pandemia da Coronavirus

Gli effetti psicologici della pandemia colpiscono soprattutto le persone più fragili. Tra questi, le persone con dipendenze patologiche e coloro che si rifugiano nelle sostanze per affrontare emozioni difficili

Un ragazzo esibisce alle forze dell’ordine un’autocertificazione in cui giustifica il suo spostamento scrivendo “cerco droga”. Quello che sembra un atteggiamento irriverente, però, è in realtà la dichiarazione di uno “stato di necessità”.

In Italia vivono un milione di consumatori di cocaina, 285mila di eroina e 590mila utilizzatori di ecstasy, Lsd e amfetamine. Secondo l’ultima relazione al parlamento sulle tossicodipendenze, nel 2018 sono morte per overdose 334 persone, 38 in più rispetto all’anno precedente.

Tra il 2017 e il 2018 c’è stata una crescita del 28 per cento di ricoveri per oppiacei, un valore che per la cocaina sale invece al 38 per cento.

Le conseguenze che in questo momento storico i dipendenti patologici devono affrontare presentano rischi elevati da non sottovalutare.

In questo articolo diamo una definizione di cosa sia una dipendenza e vediamo quali sono i rischi per la salute individuale e sociale durante la pandemia da Covid-19.

Cosa sono le dipendenze

Nell’idea comune la dipendenza patologica rischia di essere associata il più delle volte solo al tossicodipendente o alle droghe illegali. In realtà il concetto è più ampio e diffuso e coinvolge categorie di abuso tipicamente normalizzate. Ne sono un esempio la dipendenza da alcol, sigarette e gioco d’azzardo, che vanno ritenute allo stesso modo potenzialmente invalidanti e mortali. 

Le dipendenze patologiche si dividono in due categorie:

  • Dipendenza da sostanze (alcool, cocaina, cannabis e sostanze illegali…);
  • Dipendenze comportamentali ( gioco d’azzardo patologico, dipendenza da internet, cibo, shopping..).

Possono colpire tutte le categorie sociali e culturali, e prevedono una specifica sintomatologia caratterizzata in prevalenza da:

  • Un bisogno incontrollabile di assumere la sostanza o mettere in atto un comportamento in modo continuativo, nonostante le pesanti conseguenze negative (CRAVING);
  • Il non poter fare a meno di qualcosa o non poter rinunciare a un comportamento senza sperimentare disagio psicofisico;
  • L’interruzione di assunzione di sostanza o messa in atto di un comportamento che determina sintomi di squilibrio, sofferenza e alterazione psico fisica (ASTINENZA).

La sostanza da assumere o il comportamento ricercato diventano centrali nell’esistenza dell’individuo, che di fronte a qualsiasi momento di disagio trova in essi un rifugio sicuro.

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Il disagio delle dipendenze

Entrambe le categorie di dipendenza (da sostanza o da comportamento) manifestano una sintomatologia cronica, persistente e ripetitiva, che segue un andamento ciclico e di cui la persona non riesce a fare a meno.

Uno stato di tensione o ansia spinge la persona a mettere in atto il comportamento di consumo, in maniera incontrollata e compulsiva generando una temporanea condizione di piacere e sollievo.

Concluso il piacere riemerge lo stato di tensione e il bisogno di alleviarlo nuovamente dando vita al circolo vizioso della dipendenza, fisica e psicologica. Questo può arrecare gravi conseguenze all’individuo in tutte le sfere della sua vita: medica, sociale lavorativa economica familiare.

Conseguenze e rischi individuali e sociali

Il governo ha stabilito che i 568  Serd.p (Servizi per le Dipendenze Patologiche) sul territorio italiano devono restare fruibili durante la pandemia di Covid-19. Per il rispetto delle norme di sicurezza, però, il servizio è stato ridotto drasticamente, anche se è garantita la distribuzione delle terapie farmacologiche e l’erogazione dei colloqui telefonici.

I rischi principali per le persone con dipendenza patologica sono 8:

  • Rischio maggiore per la salute

Il Covid-19 attacca i polmoni e rappresenta una minaccia grave per coloro che fumano sigarette, marijuana, vapori della cannabis, oppiacei, amfetamine, cocaina o stimolanti in genere. I consumatori di sostanze sono molto vulnerabili al virus a causa degli effetti che queste droghe hanno già sulla funzionalità respiratoria e sul tessuto polmonare.

  • Rischio di ricadute

Ci sono vari elementi che favoriscono l’insorgere di emozioni difficili. I principali sono: la situazione di emergenza , l’isolamento sociale, l’interruzione dell’attività lavorativa e la quarantena in famiglia. Questi fattori stanno arrecando cambiamenti in gran parte della popolazione, favorendo l’insorgere di emozioni difficili da gestire come ansia, noia, disturbi del sonno e del comportamento alimentare.

Nel caso di dipendenti patologici in fase di recupero, è molto probabile che questi gestiscano lo stress rifugiandosi nelle modalità di dipendenza precedenti, aumentando il rischio di ricadute. La mancata accessibilità a sale bingo, Superenalotto e sale scommesse fa ipotizzare che i giocatori patologici o occasionali prediligano l’unica possibilità di giocare che hanno, ovvero la modalità online.

Il  settore del gioco d’azzardo in Italia sta registrando una crescita delle giocate sui casinò games (soprattutto il poker), e un sensibile aumento delle scommesse virtuali su eventi simulati al computer. In Italia l’Agimeg parla ad esempio di un +123% della spesa per il poker nella sua versione a torneo a marzo 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno e di un +88,7% per il poker in modalità cash, mentre la spesa per i casinò online ha registrato una crescita del +29,5%. 

  • Rischio di nuovi casi durante il Covid-19

Non tutti i consumatori di sostanze sviluppano una dipendenza patologica in quanto esistono consumatori occasionali il cui consumo potrebbe non diventare invalidante.

Occasionali consumatori potrebbero fronteggiare le sofferenze di questo momento sviluppando comportamenti di uso e abuso maggiori, favorendo il rischio di insorgenza di una dipendenza patologica. Ipotizziamo che le sostanze più utilizzate in questo momento potrebbero essere alcol e psicofarmaci, in quanto legali e facilmente accessibili. Internet rappresenta il mezzo privilegiato per entrare in contatto con gli altri e per tal motivo se ne potrebbe sviluppare una dipendenza.  

  • Rischio giudiziario a causa del reperimento di sostanze illecite

La limitazione e il controllo degli spostamenti della popolazione imposti dai decreti comportano una maggiore probabilità di arresti di spacciatori e di consumatori i quali continuano a violare le restrizioni con possibili conseguenze di tipo penale.

  • Rischio legato al cambio di mercato

Il virus colpisce anche il mercato delle sostanze illegali. In quanto esso sta subendo profondi mutamenti a causa del blocco dell’import di sostanze chimiche dalla Cina e della mancanza di personale nei trasporti. 

Questo comporta un rincaro dei prezzi di alcune sostanze e un peggioramento della qualità di altre. Per questo ci possiamo aspettare: un viraggio su altre sostanze, un rischio maggiore di morte per overdose e un incremento delle crisi di astinenza.  

Il mercato delle sostanze illegali online (deep web), già attivo da tempo  e maggiormente diffuso tra gli adolescenti, in questo momento è plausibile ipotizzare che sia in forte espansione. 

  • Rischio di sviluppare disagi mentali ulteriori e/o diversi a causa della scarsa reperibilità della sostanza

Non poter usufruire della propria sostanza può far emergere la sofferenza sotto altre forme di disagio mentale (es: attacchi di panico, depressione, esplosioni di rabbia) a causa della difficoltà di gestione dei propri stati emotivi.

  • Rischio futuro

Le conseguenze di questa pandemia e la crisi economica prevista fanno prevedere un aumento di dipendenze da alcol droga e gioco d’azzardo patologico.  

Possiamo inoltre aspettarci che il disagio dei dipendenti patologici presenterà un conto elevato in termini umani, sanitari, sociali, economici e penali.

  • Rischio di problematiche familiari data la convivenza forzata

La dipendenza può causare gravi danni al funzionamento della persona in diversi ambiti della vita coinvolgendo coloro che gli sta intorno: rottura di relazioni, problemi familiari, perdita di beni materiali, perdita del lavoro, isolamento sociale.

Il più delle volte è una condizione sconosciuta alle famiglie e in questo momento di convivenza forzata, potrebbe emergere in modo eclatante questa problematica portando a uno smascheramento del familiare con dipendenza. Infine, potrebbero emergere ulteriori problematiche familiari dovute a comportamenti impulsivi e aggressivi causati dalla ricerca della sostanza.

Questo mette in luce ancora di più il bisogno delle famiglie di essere di supporto per la gestione di tali situazioni. 

Rischiamo un reale incremento di dipendenze patologiche?

In questo momento a Roma e Napoli i numeri dell’accesso ai Serd.p sono più stabili e la sensazione degli operatori (i dati certi non ci sono ancora) è che l’utenza sia leggermente in aumento. Questo accade forse a causa della difficoltà di spostamento sul territorio, o perché le sostanze hanno subito un aumento dei prezzi insieme al “rischio d’impresa” e allo stesso tempo è più difficile procurarsi i soldi per l’acquisto (meno lavoro, meno possibilità di delinquere, meno prostituzione).

Uno dei vantaggi che questa esperienza drammatica potrebbe portare in futuro è il fatto che i  dipendenti patologici avvicinarsi ai servizi di cura tramite il contatto online. Questo consentirebbe loro che già hanno difficoltà a riconoscere la gravità del loro problema, il bisogno di essere aiutati e l’incapacità di chiedere aiuto, ad abbattere sentimenti di vergogna e di giudizio verso se stessi.

Il divenire di una dipendenza in dipendenza patologica non è sempre prevedibile con certezza, ma dato il momento di crisi è importante porre maggiore attenzione all’argomento, poiché è molto più facile entrare in contatto con comportamenti e modalità che potrebbero sfociare in dipendenza. 

Come contrastare le dipendenze patologiche?

In Italia esistono diversi centri che accolgono questi disagi. I Servizi per le Dipendenze Patologiche (Serd.p) sono gratuiti e rivolti ai dipendenti e le loro famiglie. Il servizio prevede un’équipe multidisciplinare (medici infermieri assistenti sociali educatori psicologi) che offre percorsi terapeutici riabilitativi individualizzati e di gruppo.

Anche il Centro Medico Santagostino offre una possibilità di cura: pscoterapeuti, psichiatri e medici collaborano nella presa in carico per garantire un percorso terapeutico efficace e completo. Si può prenotare un primo colloquio a 35€ qui.