Come interpretare i disegni dei bambini

Alcuni esempi di interpretazione di disegno infantile

Come interpretare i disegni dei bambini

Margherita Marra, psicologa dell’infanzia, analizza i disegni di alcuni bambini. Tra questi, alcuni riguardano il periodo di lockdown durante la pandemia di Covid-19.

Nel recente periodo di lockdown, molte mamme mi hanno inviato su whatsapp i disegni dei loro bimbi: tutti sorprendenti e indicativi di aspetti della personalità e dello stato d’animo di ciascuno di loro. Per questo motivo ho pensato quanto sia importante per i genitori conoscere meglio le emozioni dei figli attraverso i disegni.

In questo articolo provo a spiegare, a grandi linee, alcuni dei tanti significati dei disegni di bambini che ho avuto in cura, in base alle teorie di una delle più grandi studiose di questo settore: Eleonora Fe D’Ostiani.

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Il disegno e l’inconscio

A qualsiasi livello lo si esamini, il disegno è sempre e comunque un’espressione artistica in diretto contatto con l’inconscio, ed è un ottimo strumento per capire il mondo interiore dei bambini e il loro sviluppo mentale.

L’età che qui considero varia dai primi scarabocchi fatti a circa 2,5-3 anni, fino all’età di 11-12 anni.

Esaminiamo i disegni in base alle varie caratteristiche: tratto, colore, soggetto. Si consideri che quelle riportate sono ipotesi, derivate dall’esperienza clinica e dalla conoscenza del bambino e della sua situazione specifica. Non bisogna allarmarsi se si riscontrano temi, figure o colori particolari. Prima di trarre conclusioni è bene rivolgersi a uno psicologo dell’infanzia.

Il tratto

Se il tratto della matita o di una biro è troppo pesante, o se lascia un solco sul foglio, ciò potrebbe indicare un disagio del piccolo, un suo bisogno di essere riconosciuto e/o anche una quota di aggressività.

Un tratto spezzettato invece potrebbe indicare uno stato di confusione. Il bambino non riesce a dipanare un filo logico che gli permetta di realizzare ciò che desidera e sente di voler fare. I bimbi balbuzienti ad esempio fanno spesso disegni di questo tipo.

In questi due casi, è necessario fermarsi a parlare con dolcezza e delicatezza e cercare di aiutare il bambino a esprimere il suo malessere. Il disagio del piccolo può essere dovuto a discussioni tra i genitori, o all’ambiente scolastico, o ancora alla difficoltà di fare amicizia e al sentirsi rifiutato. Questi bambini hanno bisogno di essere ascoltati, magari con l’aiuto di un esperto/a.

Il segno e i particolari

Quando il segno ha molte angolature, potrebbe denotare una spigolosità caratteriale.

Un segno caotico spesso indica a volte la necessità di esprimere il proprio mondo interiore ed essere ascoltati.

A volte i bimbi disegnano case, persone, e altri oggetti senza una qualche componente essenziale, come una casa senza porta o senza finestre. Una casa disegnata in questo modo può ricordare una prigione e rimandare a senso di soffocamento e sensazione di sentirsi in trappola. Se la figura umana è senza mani, il piccolo potrebbe non sentirsi considerato o coccolato. Se senza occhi, non si sente visto. 

Nel caso della figura umana, è anche importante considerare l’altezza delle figure. Succede, per esempio, che fino ai cinque-sei anni, sia la mamma ad essere la figura più alta, mentre in fasi successive diventa più alto il padre. 

Importante anche considerare l’altezza di fratelli e sorelle.

Il colore

Come prima cosa, proviamo ad osservare il disegno nel suo insieme: dà un’idea armonica? Sembra caotico e confuso?

Anche qui la prima cosa da notare è la forza della matita e/o del pennarello. E subito dopo è importante notare se il tratto del colore sia frammentato. 

A volte un colore impresso in modo forte e confuso sul foglio indica ansia e paura.

Altra cosa da notare è se nel cielo il piccolo posiziona anche il sole (di giorno) o la luna (se disegna la notte): questi gialli nel cielo rappresentano la figura paterna e se non sono presenti si può chiedere al bambino perché.

I colori da notare sono essenzialmente:

  • il rosso,
  • il grigio,
  • il nero.

Se questi colori sono diffusi e non occupano la maggior parte del foglio, rientrano anch’essi nella norma. Ma quando per esempio il rosso è molto calcato e abbondante, ciò evidenzia sentimenti aggressivi.

Il grigio è un colore neutro ma se presente in tutti i disegni, o in grandi spazi in uno stesso disegno, potrebbe indicare sentimenti di tristezza del bambino.

Il nero, anche se in piccola misura, rappresenta la paura, l’angoscia, qualcosa che non si vuole dire. Facciamo un esempio: un bimbo nella cui casa erano entrati i ladri di notte ha disegnato, a distanza di 15 giorni, un armadio con gli sportelli chiusi colorati di rosa (colore indicante la mamma) e celeste (colore indicante il padre e forse anche se stesso) e poi un armadio con uno sportello aperto (i ladri sono entrati aprendo le finestre). Dentro l’armadio tutto lo spazio era di colore nero. Il bimbo quindi voleva forse “chiudere” la paura dei ladri entrati in casa sua (rappresentata dall’armadio chiuso) in un angolo della sua mente per sentirsi più tranquillo. In altre parole, stava cercando di superare la paura dei ladri.

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Alcuni esempi di disegno infantile

Fig. 1 Disegno di Andrea, 5 anni, che rappresenta la propria famiglia

A un bimbo di 5 anni (che chiameremo Andrea), è stato chiesto di disegnare una famiglia a piacere, di animali o persone, come preferiva. Il disegno in fig. 1 rappresenta l’intera famiglia composta dai genitori e dai due figli: di 5 e 10 anni. Si nota subito la sproporzione tra Andrea e il fratello maggiore, messo all’estrema destra, piccolo di statura e addirittura senza un braccio, mentre quello del padre si protende per trattenerlo. Si nota anche la testa piccola del padre, mentre la madre sembra la figura dominante, a cui Andrea rimane attaccato raggiungendo quasi la sua altezza. Andrea quindi forse fa emergere la sua gelosia verso il fratello e il suo desiderio di vicinanza con la madre. L’essersi collocato all’estrema sinistra potrebbe essere interpretato come una difficoltà a crescere. Questa situazione ha creato difficoltà in ambito familiare, avendo spostato l’attenzione (positiva e negativa) di tutti su Andrea, che cercava in tutti i modi di mantenere il suo status prevalente e assoluto vicino alla madre. Detti disturbi sono scomparsi nell’arco di un anno scolastico, con sedute settimanali di gioco.

Fig. 2 Disegno della famiglia di un bambino di 6 anni

Disegno di una famiglia eseguito da un bambino di 6 anni (fig. 2). Si nota che i componenti sono tutti distanziati, cosa che equivale a scarsa espansione affettiva; la sorella più piccola è l’unica a piedi nudi e senza la mano sinistra, ma è raffigurata più imponente, mentre il soggetto del disegno è come ridotto ai minimi termini vicino alla madre. Il padre è all’estrema dx e con i piedi più grandi di tutti. Mario evidenzia nel disegno la sua gelosia verso la sorellina e anche il suo non sentirsi adeguato.

Fig. 3 Disegno di un bambino di 7 anni

In fig. 3 è riportato il disegno di un bambino di 7 aa. Di norma, l’albero viene disegnato in base al proprio Sé. Il tronco rappresenta il corpo dell’autore e la chioma la mente. Per l’età, il disegno è adeguato: fino a circa 10 anni si tende a dividere nettamente il tronco dalla chioma. Si nota che l’albero occupa tutto lo spazio verticale, evidenziando sicurezza di sé, ed è leggermente spostato verso destra, anche se la chioma tende a sinistra. Si nota un certo conflitto fra il desiderio del piccolo, che per certi aspetti desidera crescere e per altri preferirebbe fermarsi un po’.

Fig. 4 Disegno di un bambino di 8 anni

Disegno di un bambino di 8 aa. Questo bimbo è il più grande di quattro figli e il suo disegno mostra qualche difficoltà ad essere considerato il più “grande”, vedi per es. la linea di dx intermittente e non armonica come la sinistra. Tuttavia il disegno mostra la sua precocità mentale, con un inserimento della chioma nel fusto e con rami sempre volti a dx/lato evolutivo. Per terra si notano oggetti che in genere si trovano nei parchi (il bambino ha detto di essere andato con la sua classe a raccogliere “lo sporco” nel parco vicino casa sua).

Fig. 5 Disegno di un ragazzo di 12 anni

Disegno di un ragazzo di 12 anni. La sua famiglia si è separata da qualche mese e lui ha difficoltà ad accettare questo nuovo stato. In terapia dice subito che non vede l’ora di diventare grande. Il disegno evidenzia un albero un po’ in balia del vento, poggiato su un terreno lieve e instabile. Un tronco anch’esso sottile e ingrandito con più linee, come chi vuole – o deve – crescere in fretta. I rami si protendono sempre verso destra e sembrano andare oltre il foglio, cosa che fa pensare anche alla paura di perdersi, paura poi racchiusa in una nuvola sotto i rami. E Mattia ha detto che “è una nuvola arrabbiata; con i denti”.

Fig. 6 Disegno di un bambino di 10 anni

Disegno di un bambino di 10 anni, eseguito dopo aver sentito al tg dell’incendio nelle foreste australiane. È un disegno impressionante, che rende l’idea del disastro ambientale, ma anche la paura di esserne coinvolto: vedi uomo morto e la “cacca di Yokai“ (cartone animato). L’albero che va a fuoco è all’estrema sinistra del foglio e lascia tutto uno spazio a destra devastato dalla morte e dai rifiuti.

Fig. 7 Disegno di un bambino di 11 anni

Ragazzo di 11 anni. A questa età spesso i ragazzi disegnano cartoni, modalità per incanalare i propri istinti e/o desideri. Edoardo qui sembra molto allegro e chiede un bacio. In realtà era abituato a fare regali apparentemente affettuosi ma che nascondevano qualche cattiveria. Qui vediamo che nella mano ha “una stella che invece è un petardo” come lui stesso ha detto. Poi in basso “denti con un fiore in bocca, per mordere quando tu mi dai un bacio”. Scherzi dalle coloriture aggressivi, che Edoardo faceva con i compagni e a casa.

Fig. 8 Secondo disegno di Edoardo

Dopo la mia interpretazione del disegno precedente, Edoardo ha fatto questo secondo disegno, in cui quel “BO” racchiude tutte le sue riflessioni sulla sua modalità di agire. E le orecchie lunghissime che prima non c’erano stanno a dimostrare il suo ascolto e il suo riflettere su quanto andiamo dicendo in terapia.

Fig. 9 Disegno di un bambino durante il Covid-19

Questo disegno è stato fatto dopo il blocco del COVID-19 da Luca: le finestre con le scale stanno ad indicare il suo essersi sentito chiuso, isolato e spaventato.

BIBLIOGRAFIA

  • In “Alcuni Aspetti dell’Interpretazione del Disegno Infantile” in Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza –,  Collana Medico Pedagogica diretta da Giovanni Bollea,1987.

 

  • L’Interpretazione dei disegni infantili, Daniel Widlocher, Collana Medico-Pedagogica diretta da Giovanni Bollea, Ed. Armando Armandi, 

 

  • Il test della Famiglia, Louis Corman, ed. Boringhieri, 1990
  • Reattivo dell’Albero, K. Kock, ed. Armando Armandi, 1989
  • Per una Psicoanalisi dell’Arte e della Creatività, J. Chasseguet-Smirgel, ed. R. Cortina, 1971.

 

 

Dott.ssa Margherita Marra

Psicoterapeuta